Durante la quarantena del 2020, una donna decide di scrivere una missiva in cui lancia un allarme per il proprio popolo e per la propria nazione, l’Italia, vittima di una radicale privazione delle libertà fondamentali, secondo lei subdola e sospetta. Per una serie fortuita di circostanze conosce accidentalmente Max, un attivista indipendente che, da subito, dimostra di avere avuto un passato turbolento, ricco di mistero, e che la trascina nella sua vita raccontandole i dettagli più segreti di quella che chiama una ‘missione di unificazione dei popoli contro la minaccia del Nuovo Ordine Mondiale’. Il romanzo “L’uomo del branco” di Paola Mora Sabatino è un viaggio all’interno degli eventi storici a ridosso della quarta rivoluzione industriale che permette di spaziare dalla spiritualità più vicina al cristianesimo, nella sua volontà di voler sopravvivere alle varie rivoluzioni popolari nel periodo dei cambiamenti geopolitici, osservate però dal punto di vista dei cittadini. “L’uomo del branco” è una storia che offre una differente prospettiva di giudizio sui personaggi più noti e controversi di questa epoca, che resta fedele alla realtà pur addentrandosi nella immaginazione romanzata che pare discostarsene. Il lettore può riflettere su quanto l’informazione e la conoscenza siano utili alla verità ed il perché siano esse monopolizzate dai regimi totalitari per i propri scopi economici e di controllo. Il protagonista, Max, che parla ai popoli con la sua “Qui RadioLondra”, catapulta l’umanità nel mondo della notizia attendibile, a dispetto delle contraddizioni dei mass-media e della censura di pensiero dei nostri tempi.