Redazione
L’Anbsc (Agenzia dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) ha promosso un importante progetto, “Spazi per ricominciare”, con l’obiettivo di sostenere le esigenze logistiche dei territori legate all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il progetto ha l’obiettivo di rendere fruibili gratuitamente e in tempi rapidi, attraverso assegnazioni temporanee e per finalità di tipo sociale, beni immobiliari ancora in attesa di destinazione definitiva.
Due giorni fa il progetto è entrato nella fase attuativa, con l’assegnazione, da parte dell’Agenzia, di 10 immobili al Comune di Sorbolo Mezzani, in provincia di Parma. Gli alloggi, confiscati alla ‘ndrangheta, nell’ambito del processo Aemilia, saranno assegnati, secondo criteri definiti con un apposito bando, a cittadini del territorio in condizioni di difficoltà’ economica a causa del Covid.
Alla cerimonia di consegna, svoltasi nella sala civica di Sorbolo, erano presenti il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Sorbolo Nicola Cesari insieme ai componenti della giunta e del consiglio comunale, il procuratore della Repubblica di Parma Alfonso D’Avino, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) Bruno Frattasi, il capo di gabinetto del Viminale Matteo Piantedosi. Presenti anche il prefetto di Parma Antonio Lucio Garufi, il presidente della provincia Diego Rossi e i rappresentanti territoriali delle Forze di polizia.
“Sottrarre beni alla criminalità organizzata- ha detto il Ministro Lamorgese – per rimetterli in un circuito legale e quindi in mano alla collettività, è il segnale migliore, soprattutto in un momento di crisi come questo, in cui tante famiglie hanno perso la propria casa. La mafia al Nord la combattiamo insieme, in un gioco di squadra con tutte le istituzioni”
Frattasi, nel corso dell’evento, ha annunciato che, a fine luglio, sarà pubblicato il primo bando sperimentale per l’assegnazione diretta di beni confiscati ai soggetti del terzo settore. Un ulteriore passo avanti di apertura verso il mondo del volontariato che rappresenta un fattore cruciale nello sviluppo del Paese.
Nel suo intervento, Stefano Bonaccini ha dichiarato: “Riportare alla società civile i beni confiscati alle mafie è un bellissimo segnale, sempre. Mettere questi immobili a disposizione di cittadini che si siano trovati in difficoltà per l’emergenza dovuta alla pandemia è un ulteriore passo avanti. Il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata deve andare di pari passo con il lavoro di ricucitura sociale di sostegno a chi più ha bisogno, soprattutto adesso che facciamo i conti con le conseguenze dei durissimi mesi che abbiamo alle spalle”.
La Regione Emilia Romagna, nelle politiche di valorizzazione degli immobili confiscati, sta privilegiando in particolare due tipologie di finalità sociali: l’inclusione di persone che vivono condizioni di esclusione e marginalità (cittadini in situazioni di povertà, persone senza fissa dimora, vittime di violenza, etc.) e la realizzazione di spazi pubblici per rendere servizi ai cittadini (servizi per l’infanzia, per i giovani, per gli anziani, per l’istruzione, la cultura, lo sport, ecc.).
Foto di Sandro Capatti