La felicità la rivoluzione: questo il tema scelto per i primi dieci anni di Salerno Letteratura, in programma dal 18 al 25 giugno. Una sfida coraggiosa: in un momento storico contrassegnato da crisi profonde è difficile interrogarsi sulla felicità che la letteratura stessa fa fatica a sondare, ma forse – come indicava provocatoriamente Pier Paolo Pasolini, a cui, in occasione dei cento anni dalla nascita, sarà dedicato un percorso, Pasoliniana – felicità e rivoluzione sono profondamente legate.
Tantissimi eventi animeranno il centro storico di Salerno con ospiti di primissimo piano tra i quali André Aciman, Massimo Cacciari, Massimo Popolizio, Ingo Schulze, Mariangela Gualtieri, Vito Mancuso, Giancarlo De Cataldo, Maura Gancitano, Dacia Maraini, Valeria Parrella, Marino Niola, Diego De Silva, Valerio Magrelli, Aldo Cazzullo, David Foenkinos, Alan Friedman, Francesco Rutelli, Mattia Feltri, Francesco Paolo Figliuolo, Elisabetta Moro, Francesca Valente (vincitrice Premio Campiello opera prima 2022), Aurelio Picca, Filippo Ceccarelli, Pietrangelo Buttafuoco, Eva Cantarella, Carmen Aguirre, Monica Ojeda, Gino Castaldo, Sergio Rizzo, Daria Bignardi, Ermal Meta, Maylis de Kerangal, Gianni Cuperlo, Giuliana Sgrena, Claudio Martelli, Igiaba Scego, Jonathan Bazzi, Maurizio Ferraris, Ivano Dionigi, Elena Stancanelli (finalista Premio Campiello).
Con uno sguardo all’attualità si è scelto di affidare la prolusione alla giornalista Francesca Mannocchi che ha saputo raccontare con rigore e sensibilità la guerra in Ucraina e che per Salerno Letteratura ha scritto uno splendido testo inedito dedicato ai conflitti che sarà distribuito, nella consueta elegante edizione a stampa, al pubblico del festival.
Tante le novità, a partire dalle sezioni del festival che diventano dieci proprio in occasione del decennale: Pasoliniana; Ferite della nazione, il cantiere della riflessione storica, nato in collaborazione con l’Università di Salerno; Finzioni/Il mondo narrato; Classica; Sguardi sul mondo attuale – (Economia/ scienza/ politica); Salerno Filosofia; Summer School; Spazio ragazzi . Non mancheranno gli spettacoli, con nomi di assoluto prestigio. Si parte con il reading da Pasolini di Massimo Popolizio (che inaugura la sezione Pasoliniana) e si chiude con Mariangela Gualtieri. In mezzo, l’imperdibile lezione/concerto su Verdi di Giovanni Bietti, che ritorna a Salerno dopo il successo dello scorso anno, lo spettacolo Amare male di Guido Catalano e Roberto Mercadini, l’esperienza di ascolto Somali disco fever di Federico Sacchi, e ben tre produzioni originali di Salerno Letteratura: il Sottsass di Sara Bertelà, dedicato al grande architetto e non meno grande scrittore; Sulla maestria/Sull’amaestria con il quale Elena Bucci ricorderà una figura chiave della cultura in Campania e non solo, Franco Forte; il monologo sul racconto dell’economia affidato a Valentina Carnelutti, con contrappunti di Sebastiano Triulzi e Gennaro Carillo.
Si conferma la Summer School, in una edizione più ricca e tutta nuova. Cinque giorni, 25 ore e tre indirizzi separati: Sceneggiatura, in collaborazione con l’Università LUISS Guido Carli di Roma; Giornalismo culturale con il Collettivo scomodo e iltuogiornale.it e Retorica con Roberto Lombardi. Si aggiunge poi un percorso formativo comune curato da il DipSUm e il DisUFF dell’Università degli studi di Salerno.
Inoltre, i ragazzi potranno concorrere ad una borsa di studio assegnata dalla LUISS per frequentare la loro Summer School a Roma.
Il programma ragazzi vede la presenza di tanti autori specializzati per un pubblico più giovane tra cui Manlio Castagna, Davide Morosinotto, Ornella Della Libera ma anche Igiaba Scego e la giornalista Linda Giannattasio, che solitamente parlano agli adulti, ma stavolta si rivolgono ai ragazzi per discutere di colonialismo negato e disinformazione. Anche qui non mancano spettacoli come la performance narrativa di Daniele Aristarco e Giufà Galati e, per i più piccoli, le fiabe della tradizione in prosa con la compagnia La Ribalta, e in musica con Guido Cataldo. Da non perdere, l’Operina Restonmut mago rubastrumenti, produzione originale per Salerno Letteratura a cura di Duna di Sale e l’Associazione LAES.
Come di consueto Salerno Letteratura presenterà al pubblico gli autori della cinquina del Premio Strega in uno dei primi appuntamenti pubblici al Sud Italia dopo la proclamazione e torna il Premio Salerno Libro d’Europa sostenuto da Bper Banca: la scelta della giuria tecnica composta da Daria Bignardi, giornalista, conduttrice e scrittrice, Paolo Di Stefano, scrittore, giornalista e accademico e Matteo Palumbo, professore onorario di Letteratura italiana all’Università Federico II di Napoli, è ricaduta su Unorthodox di Deborah Feldman (Solferino); I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni (Sellerio) e Lanny di Max Porter (Sellerio). Una nutrita giuria popolare decreterà il vincitore. Ci sarà poi spazio per il Premio Letteratura d’impresa promosso da Festival Città Impresa- ItalyPost, nato con lo scopo di favorire una crescita culturale, promuovendo una moderna cultura d’impresa in grado di stimolare lo sviluppo del tessuto industriale italiano ed in particolare delle PMI. All’evento di Salerno, realizzato in collaborazione con Confindustria Salerno e con la Camera di Commercio di Salerno, saranno presenti, con Antonio Calabrò, i cinque finalisti del Premio.
Ancora una volta il rapporto con il pubblico sarà cementato da flash mob e performance estemporanee, come quelle di Alice Melloni e Flavia D’Aiello, ritornano la caccia al tesoro e i corsi/laboratori per adulti e bambini, con l’intento di attingere a un patrimonio creativo che ha visto Salerno essere, in stagioni più o meno lontane, un luogo di effervescenza artistica e con l’obiettivo di ampliare il più possibile la platea, raggiungendo anche i più distratti, Il dopo festival sarà una sorpresa tutta da scoprire grazie all’iniziativa Durante il Gin Tonic, un omaggio al primo direttore artistico di Salerno Letteratura Francesco Durante, che vedrà gli ospiti e il pubblico insieme a chiacchierare informalmente davanti a un drink, al foyer dei Morticelli. Previsti quest’anno anche appuntamenti mattutini nelle giornate del sabato e della domenica, a partire dall’inaugurazione, alla presenza delle autorità, con Paolo Pagliaro, chiamato ad inaugurare una delle nuove sezioni del festival dedicata all’economia.
Da segnalare anche Guarire i ciliegi. La cura e la bellezza, l’incontro concepito in collaborazione con Humanitas Gavazzeni di Bergamo, occasione per una riflessione sul valore terapeutico dell’arte (cui Humanitas ha dedicato i progetti La cura e la bellezza e Opere in parole) e anche per testimoniare la vicinanza di Salerno alla città di Bergamo, ai momenti drammatici da questa vissuti durante la prima fase della pandemia. Ai progetti di Humanitas ha partecipato anche Tony Laudadio, che proporrà il monologo Cinque ritratti immaginari;
“Anche quest’anno abbiamo provato a dare un senso il più possibile coerente alle sezioni del festival. Nessuna sudditanza verso i diktat dell’editoria, dunque, ma un lavoro culturale che anteponga i contenuti e i temi alle occasioni contingenti. Certo, c’è sempre il ritmo frenetico dei festival, ma non disgiunto da spazi di riflessione. Si consolidano Salerno Filosofia e Classica, che hanno dato buona prova nell’edizione passata – spiega il direttore artistico Gennaro Carillo – Molto teatro, poi, nella forma semplice che le ristrettezze ci consentono di adottare. Non per fare concorrenza ad altri festival, che il teatro lo hanno nella propria ragione sociale, ma per la convinzione che il teatro è anche letteratura, in quanto tale una formidabile chiave di accesso alla realtà. Letteratura che non è una monade ma il sintomo di un clima, di un contesto, di un tempo. Di qui l’importanza di una sezione, Sguardi sul mondo attuale, che quest’anno si arricchisce di una serie di incontri dedicati all’economia. Ovviamente intesa in un senso che si concilia con l’impianto del festival”.
“Sarà un’edizione importante e piena di novità – sottolinea il direttore artistico Paolo Di Paolo – Salerno Letteratura dimostra la crescita di una intuizione avuta nel 2013 da Ines Mainieri e Francesco Durante, che ha portato il festival ad essere oggi un punto di riferimento del calendario editoriale nazionale e la più importante manifestazione letteraria del Mezzogiorno. Il decennale significa anche tracciare un bilancio nel tentativo di fare tesoro di quanto finora è stato fatto, con l’obiettivo di cementare maggiormente il dialogo con la regione e di coinvolgere un pubblico proveniente anche da altre città italiane, per creare un turismo culturale di grande qualità. Ci divertiremo a giocare con il numero dieci, invitando i partecipanti a condividere le proprie top ten e a raccontarci la loro idea di felicità”.