Da un’indagine promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano, volta ad approfondire sia come gli adolescenti hanno vissuto e percepito la pandemia sia quali risposte comportamentali, emotive e relazionali hanno messo in campo, a quasi 2 anni dall’inizio della stessa risulta evidente che si tratta di una fascia di popolazione grandemente in difficoltà e con una qualità di vita notevolmente peggiorata:
- il 12% degli intervistati dichiara di non sentirsi in forma (il 2,7% per nulla e il 9,3% poco);
- il 36% afferma di sentirsi triste (il 2% sempre, il 2,6% molto spesso, l’8,7% spesso e il 22,7% abbastanza).
È stato chiesto a un campione rappresentativo di 150 adolescenti tra i 14 e i 19 anni – rappresentativi di una popolazione composta, nel nostro Paese, da oltre 2 milioni e 850 mila individui – quali siano i sentimenti e i pensieri prevalenti legati al lockdown e alla pandemia, per indagare la portata a livello identitario e gli effetti dell’evento traumatico vissuto:
- il 40,7% degli adolescenti intervistati ha difficoltà a dare un senso a ciò che prova (il 5,4% quasi sempre, il 10% molte volte e il 25,3% circa la metà delle volte);
- il 34% afferma di non essere in grado di controllare il proprio comportamento quando è turbato (il 4% quasi sempre, il 7,3% molte volte e il 22,7% circa la metà delle volte);
- il 50 % si arrabbia con sé stesso quando si sente turbato (il 4% quasi sempre, il 14% molte volte e il 32% circa la metà delle volte);
- il 64% del campione pensa che se l’evento traumatico in oggetto non fosse accaduto, oggi sarebbe una persona diversa (il 4,7% quasi sempre, il 16% molte volte e il 43,3% circa la metà delle volte);
- il 69,3% afferma che l’evento è diventato parte della propria identità (il 2% quasi sempre, il 22,6% molte volte e il 44,7% circa la metà delle volte);
- il 34,7% dice di fare fatica ad addormentarsi (il 2,7% quasi sempre, il 5,3% molte volte e il 26,7% circa la metà delle volte);
- il 17,3% pensa che sarebbe meglio morire o di volersi far del male (il 2% quasi ogni giorno e il 15,3% più della metà dei giorni).
“Occorrerebbe studiare le dinamiche di Long Covid per indagare più in profondità gli effetti sulla salute fisica e mentale di uno stress divenuto ormai cronico – afferma Damiano Rizzi, Presidente di Fondazione Soleterre e Psicoterapeuta dell’età evolutiva. Credo vi sia, nel nostro Paese, un’urgenza che viene prime di tutte le altre: prenderci cura della salute mentale dei bambini e degli adolescenti sviluppando linee guida cliniche per alleviare gli effetti negativi della pandemia Covid-19 attraverso strategie di salute pubblica. Non possiamo ritenere il dolore psichico un problema legato solo a una specifica fascia d’età, ma è il problema di un Paese intero: se il 17,3% dei giovani dai 14 ai 19 anni ha pensato “quasi ogni giorno” e “più della metà dei giorni” che, in relazione al proprio stato d’animo attuale, sarebbe meglio morire o farsi del male a causa del dolore che la vita provoca, stiamo parlando – in valori assoluti – di oltre 490 mila individui in potenziale pericolo e che necessitano di assistenza psicologica immediata per scongiurare esiti peggiori.”
Fin dall’inizio della pandemia Fondazione Soleterre ha messo in campo, con propri fondi raccolti, interventi in ottica di prevenzione e contenimento degli effetti psicologici e sociali della pandemia negli adolescenti attraverso una Rete Nazionale per il Supporto Psicologico Covid-19 presente in 15 regioni con oltre 80 psicologi e psicoterapeuti che finora hanno accompagnato 1.531 minori erogando 941 incontri individuali e sessioni di gruppo.
Fondazione Soleterre invita tutte le persone, in particolare gli adolescenti, in difficoltà emotiva a chiamare il numero +39 335 7711 805 dalle 9.00 alle 18.00 per fissare l’appuntamento con uno psicologo in presenza (sul territorio di residenza) oppure on-line.
Nota metodologica e indicazioni sulla citazione delle fonti: l’indagine è stata condotta nel Dicembre 2021 su un campione rappresentativo di 150 adolescenti tra i 14 e 19 anni; la realizzazione delle interviste e l’elaborazione dei dati è avvenuta a cura di EMG Different; il questionario, realizzato in sinergia con l’Unità di Ricerca sul Trauma (Prof. Chiara Ionio) dell’Università Cattolica di Milano, prevede da una parte domande preparate ad hoc dai ricercatori per rilevare le sfide poste dalla pandemia e dall’altra scale standardizzate di misura del malessere degli adolescenti.
Il report completo della ricerca è disponibile qui: https://www.psicologisoleterre.org/adolescenti-conseguenze-psicologiche-covid19.