In Campania è composto da italiani il 76,3% dei poveri che si rivolge alla Caritas, rispetto a una media nazionale italiana del 55%.
E’ questo uno dei dati sottolineati oggi nella presentazione da parte della Caritas del “Dossier regionale sulla povertà” prodotto ogni anno sulla base dei colloqui dell’anno precedente nella Rete dei Centri di Ascolto (CdA) Caritas, in 16 diocesi della Campania.
Il picco è stato di 14.600 persone in difficoltà che si sono rivolte alla Caritas nel 2020 in pieno covid, numero tornato ai livelli precovid di circa 8000 persone nel 2021. In testa tra gli assistiti dalla Caritas le donne: nel 2021 sono state il 57,6% dell’utenza, secondo i dati presentati oggi nell’università suor Orsola Benincasa. Il 2,9% di chi si rivolge alla Caritas è laureato, mentre ha un diploma di scuola media inferiore il 44,2% e di scuola elementare il 18,8%.
Rispetto all’età il 25,6% di chi chiede aiuto ha tra i 45 e i 55 anni, il 20% è nella fascia 35-45: le età migliori per il lavoro dominano la condizione di povertà. Una tendenza che si sposa con i dati dell’emigrazione: negli ultimi dieci anni, il 41% dei cittadini italiani di 25-34 anni partiti dal Mezzogiorno verso il Centronord è in possesso della laurea; uno su tre, invece ha il diploma. La regione del Mezzogiorno da cui si parte di più è proprio la Campania (29% delle cancellazioni dal Mezzogiorno), seguita da Sicilia (24%) e Puglia (18%). La provincia del Mezzogiorno da cui si registrano più partenze verso il Centro-nord è Napoli in termini assoluti con il 15% del totale delle partenze. (ANSA).