Per la categoria Docs and discovery vince il cortometraggio”Astor place: the American dream”, per la categoria Originale version, vince “la Nueva”, per Horror and thriller vince “Takbir”, per la categoria Past and future vince il cortometraggio “Diritto di voto”, per la categoria Drama and social vince il cortometraggio “L’ultimo dell’anno”, per Green and nature vince “La visita”, per la categoria Comedy and comic vince il cortometraggio “The house”, per Animation the 7th night vince “Mao mao revisits” e per la sezione Videoclip musicale vince Rosita Brucoli con “Cuore mio”.
Sono questi i cortometraggi vincitori della settima edizione del Picentia Short Film Festival che si è tenuto nei giorni scorsi a Battipaglia e che ha visto nella giornata di domenica scorsa la consegna dei riconoscimenti assegnati dalla giuria di giornalisti presieduta da Diego Paura (Il Roma), oltre che la consegna del Premio alla Carriera al tre volte premio Oscar Vittorio Storaro.
Una settimana di incontri, musica, visione di cortometraggi, ma soprattutto di emozioni. Questa la sintesi perfetta di una
manifestazione che ha saputo non solo dare spazio e valore ai cortometraggi, ma ha saputo dare anche spazio e valore a masterclass, presentazioni di libri, momenti musicali ed incontri formativi.
Una settimana ricca anche e soprattutto di emozioni forti, come la fiaccolata organizzata all’indomani dell’uccisione di Maria Rosa Troisi per dire no alla violenza sulle donne, fino ad arrivare all’incontro con Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone, morto a soli 29 anni nell’attentato di Capaci.
Emozioni forti, per chi domenica mattina ha partecipato al Picentia Short Film Festival ed ha potuto vedere da vicino ciò che resta della “Quarto Savona 15” l’auto sulla quale viaggiavano i tre agenti della scorta morti insieme al giudice e a sua moglie.
Emozioni forti nel sentire parlare la dottoressa Montinaro, il procuratore Curcio, la sindaca Francese e tutti gli altri ospiti che con forza hanno ribadito il loro impegno contro la mafia ed ogni tipo di organizzazione criminale, invitando più e più volte i giovani a non voltarsi dall’altra parte, a non aver paura a cercare di fare la differenza.
“Questa edizione è stata quella della consapevolezza. – ha detto il direttore artistico Luca Capacchione – L’intreccio, da tema ideale ed evanescente, si è trasformato in qualcosa di tangibile, concreto e materiale.
Abbiamo vissuto momenti inaspettati, sui quali si è sviluppato un pensiero critico, forte e determinato. L’obiettivo è, come sempre, dare alla Città di Battipaglia – al territorio di cui siamo figli – una testimonianza di quanto il cinema e la cultura possano essere un volano di crescita sotto tutti i punti di vista.
L’indotto sociale che il Festival genera è il precipitato di tanti sforzi e sacrifici della nostra associazione, delle istituzioni e di tutti coloro che credono in un progetto che può solo crescere. Sono (e siamo!) fieri del Picentia, orgoglio e fiore all’occhiello di un gruppo di giovani che, instancabili, continuano sempre a credere nel sogno chiamato cinema”.
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