Tavole rotonde e show cooking per promuovere le eccellenze del territorio. Soddisfatto il Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino: «Il nostro pescato rappresenta un significativo valore aggiunto nella Dieta Mediterranea e uno straordinario patrimonio da valorizzare»
Si è concluso, con successo, un ciclo di eventi dedicati alla promozione, formazione e informazione del ‘pescato’ nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
«Il ‘pescato’ delle aree marine protette cilentane è la colonna portante della Dieta Mediterranea, da nove anni riconosciuta patrimonio immateriale dell’Unesco: un’eccellenza assoluta». Lo ha sottolineato con orgoglio Tommaso Pellegrino, presidente dell’Ente Parco promotore dell’iniziativa che rientra nell’ambito del Feamp 2014- 2020 (Fondo Europeo Affari Marittimi e la Pesca), in collaborazione con la Regione Campania e il ministero delle Politiche Agricole.
«Un patrimonio straordinario da difendere perché siamo di fronte all’Area Protetta più grande d’Italia – ha evidenziato Pellegrino –, è senza dubbio la più bella e più ricca in termini di biodiversità, paesaggio e natura, particolarmente di pregio».
Agli eventi hanno partecipato studenti e Chef del territorio. Ma i veri protagonisti dell’iniziativa sono stati i pescatori i quali, secondo il presidente dell’Ente Parco, rappresentano le ‘sentinelle’ più importanti del territorio, i principali difensori del mare cilentano. «I primi a tutelare quella biodiversità marina che rappresenta una vera ricchezza. Un patrimonio legato alla pesca che determina anche uno sviluppo economico preservando il Parco e le Aree Marine Protette», ha rimarcato Pellegrino.
A proposito di sviluppo locale, più di 100 aziende producono oltre 400 prodotti a marchio Parco che rappresentano la territorialità della Dieta Mediterranea. Prodotti semplici e di straordinaria qualità. Tanti i turisti che affollano le località del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, deliziati non solo dai prodotti del mare, ma anche della terra.
Non nascondono l’orgoglio gli chef, sentono la responsabilità di essere coloro che tramandano le antiche ricette, ma sanno anche guardare al futuro. Non si riconoscono particolari meriti: basta rispettare i prodotti della propria terra, fieri e onorati di diffondere i sapori del Cilento nel mondo.
«Il nostro pescato – ha concluso Pellegrino – rappresenta un significativo valore aggiunto nella Dieta Mediterranea, vogliamo dimostrare che il suo patrimonio ha un impatto straordinariamente positivo sulla salute e intendiamo rispondere a quei ciarlatani che ne mettono in discussione la valenza. Rispondiamo loro con i fatti ma soprattutto con elementi scientifici, non con le chiacchiere, che hanno come unico obiettivo quello di fare profitto e basta».