di Orlando Caprino
Cosa accade quando dobbiamo risolvere un’equazione o ci troviamo davanti a una problema di natura tecnica? Niente di strano, affrontiamo i temi secondo regole precise. Quelle della matematica o della pura razionalità, seguendo passaggi legati da una concatenazione aritmetica o logica per arrivare ad una soluzione che abbia senso.
Per esemplificare: la banale equazione “due più due è sempre uguale a quattro”; significa che la matematica è una scienza esatta. Stranamente esatta, perché creata dall’uomo.
Perché, allora, non è possibile che l’uomo crei qualcosa d’altro di certo e di indiscutibile? Per esempio, nell’ambito della governo della cosa pubblica sarebbe quanto mai necessario interpretare e trasformare la montante domanda di equità sociale e diritti in qualcosa di certo e indiscutibile come la matematica. Qualcosa di meno opinabile di un parere legale.
Sarebbe, dunque, pensabile affrontare la vita politica seguendo questo approccio? Difficile, se non impossibile. Eppure, è proprio il concetto di “certezza” che la nostra classe politica dovrebbe perseguire e praticare. Certezza sui tempi della giustizia, certezza bell’esito si un concorso, certezza nel reclutamento degli insegnanti al fine di garantire a tutti gli studenti pari dignità, e così via.
Questi propositi, però, somigliano più a utopie che a progetti realistici. Almeno fino a quando sulla scena non prenderà lo spazio che le compete una nuova tecnologia come la blockchain. Anche su questo, però, mancano certezze. Sui tempi, il modo, il campo di applicazione. Quando sarà inoltrata la prima e-mail in blockchain cambierà molto del nostro presente e si apriranno scenari oggi impossibili da prevedere. Il cambiamento avverrà in tutte gli ambiti della nostra vita quotidiana, dalla transazione di moneta alle cessioni immobiliari, al tracciamento della merce trasportata.
E lungo sarebbe l’elenco degli ambiti di applicazione.
La matematica non è un’opinione ed è sempre una scienza esatta. L’uomo, invece, no. Più simile a un numero irrazionale. Eppure, talvolta, anch’egli trova dentro di se elementi di grandezza, di logica, di esattezza. E, in fondo, è semplice. Basta pensare a soluzioni che riguarderanno il prossimo secolo e non la prossima primavera.