Inizia con la fuga dalla Nigeria la storia di Gospel Ozioma Nnadi , e dove oggi ha raggiunto un traguardo importante come la laurea in Informatica all’Università di Parma, la prima in Ateneo per uno studente rifugiato.
Il protagonista è Gospel Ozioma Nnadi, uno studente rifugiato che si è laureato al Campus Scienze e Tecnologie, dell’Università di Parma, dove per la prima volta la cerimonia di laurea si è svolta in presenza dall’inizio dell’emergenza Covid-19. Ad assisterlo il docente che l’ha seguito, il dott. Alessandro Dal Palù.
Gospel Ozioma Nnadi è fuggito dalla Nigeria nel 2016, dopo le tantissime persecuzioni nei suoi confronti e della sua famiglia. Arrivato in Libia viene arrestato e dovendo vivere in condizioni di assoluta insicurezza e di paure quotidiane, decide di tentare la strada per arrivare in Italia, e come sempre succede dopo vari trasferimenti di città in città italiane approda a Parma. Immediatamente richiede lo status di rifugiato, ma il suo più grande desiderio è quello di studiare informatica. Solamente grazie all’Università di Parma e al sostegno del Piano di Ateneo per rifugiati ha potuto seguire i primi corsi già nel 2017 e durante il terzo anno di corso, ha ottenuto il riconoscimento di rifugiato, cosi di beneficiare della borsa di studio ER.GO.
Dopo aver discusso la sua tesi le prime parole che ha pronunciato sono state, «Sono molto grato per il dono della vita, e di essere riuscito a conseguire la laurea in informatica nonostante le difficoltà, specie quelle della lingua italiana. Sono molto contento di avere incontrato in questi anni persone che mi hanno accolto anche con un semplice sorriso – dice Gospel Ozioma Nnadi. Sono arrivato in Italia nel novembre 2016 e ho cominciato a frequentare lezioni di lingua italiana grazie all’aiuto dei volontari. A giugno 2017 ho conseguito la certificazione relativa alla lingua italiana per il livello B1. Grazie al progetto di inclusione e integrazione dei rifugiati dell’Università di Parma sono riuscito a frequentare il corso universitario in Informatica e nel contempo lezioni di lingua italiana che mi hanno permesso di comprendere bene gli insegnamenti. Grazie alla possibilità di accedere ai servizi bibliotecari fino alle 24 sono riuscito a superare gli esami, e adesso sono qui. Il mio grazie più profondo agli studenti, ai docenti e al personale tecnico amministrativo dell’Ateneo».
Il commento della Pro Rettrice alla Didattica e Servizi agli studenti Sara Rainieri – è una bella storia: una storia di accoglienza e di impegno. L’accoglienza da parte dell’Ateneo, che ha un piano ad hoc per i rifugiati e che gli è sempre stato al fianco, e l’impegno e la grande forza di volontà dello studente, che è arrivato a un traguardo così importante per lui. L’Università di Parma è lieta e orgogliosa di averlo accompagnato».