Giornata Mondiale dell’Habitat

da urbanoctober.unhabitat.org/whd

Cambiamenti climatici, danni ambientali, inquinamento: sono solo alcuni esempi degli stravolgimenti che stanno colpendo il pianeta. E’ ora di agire, a livello di singolo individuo e a livello di politiche regionali, nazionali e mondiali.

La Giornata Mondiale dell’habitat è riflettere sullo stato dei nostri paesi e città e sul diritto fondamentale di tutti a un riparo adeguato. Ha anche lo scopo di ricordare al mondo che tutti abbiamo il potere e la responsabilità di plasmare il futuro delle nostre città. La Giornata mondiale dell’habitat è stata istituita nel 1985 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 40/202 ed è stata celebrata per la prima volta nel 1986. Si svolge il primo lunedì di ottobre.

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Il tema della Giornata mondiale dell’habitat 2020 è Housing For All: A better Urban Future, e il Global Observance sarà ospitato dalla città di Surabaya, in Indonesia un evento ibrido di due giorni. La seconda giornata dell’Osservanza Globale comprende 3 tavole rotonde su “Il lancio della piattaforma dell’agenda urbana: rendicontazione dei progressi e condivisione delle conoscenze nel decennio di azione”, “Rispondere a una ripresa economica resiliente, inclusiva, di genere e verde negli insediamenti informali” e “Housing al centro della risposta COVID-19”.

In questi tempi di emergenza sanitaria, con la diffusione del COVID-19, disporre di un riparo sicuro, un alloggio, è quanto mai di importanza fondamentale. Rimanere a casa quanto più possibile per cercare di limitare la diffusione del contagio, non è cosa semplice per tutti. Molte infatti, sono le persone che non possono contare su un tetto sotto cui rifugiarsi. Ma la casa, lo abbiamo sperimentato proprio in questi mesi di lockdown, è molto più di un tetto sopra la testa.

Una casa può essere anche il luogo dove svolgiamo la nostra mansione lavorativa in smart working, dove i ragazzi studiano, dove la famiglia si ritrova a fine giornata. L’esigenza di una casa che permetta di avere quel minimo di distanza fisica, necessaria in questi tempi, riscrive il concetto dello spazio di oggi, destinato alle nostre abitazioni. Poco meno di 2 miliardi di persone, ancora oggi, vivono nelle baraccopoli, in alloggi di fortuna ed in condizioni di assoluta emergenza, 3 invece, sono i miliardi di persone che non hanno possibilità di lavarsi almeno le mani.

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urbanoctober.unhabitat.org/whd, progettareineuropa.com

 

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