Raddoppiano gli appuntamenti di questo mese per gli amanti della lettura con “Storie al Femminile” alla Fondazione de Stefano di Ogliastro Cilento, insieme a due autrici di due racconti tanto diversi ma emozionanti allo stesso modo, tra fede e passione, spiritualità ed estro creativo. Si parte giovedì 9 maggio, alle 18, dal libro di Patrizia de Mascellis dal titolo “Come ama Dio. Fra Candido: uno straordinario Padre Spirituale” con prefazione dell’Arcivescovo di Salerno, Andrea Bellandi, del Direttore Generale del nosocomio salernitano, Vincenzo D’Amato e del frate cappuccino, Modestino Fragetti, per celebrare la sua opera di grande altruismo. A distanza di quattro anni dalla scomparsa, resta indelebile il ricordo di Padre Candido Gallo che, dal 1952 e per quasi settant’anni, è stato il cappellano del Ruggi. Nato ad Altavilla Silentina nel 1926, aveva scelto di vivere in ospedale, al terzo piano della palazzina del reparto di infettivologia, per essere sempre accanto agli ammalati. Un volume intenso e incalzante, che comprende vari scritti di e su padre Candido. Soprattutto, contiene diverse e toccanti testimonianze di chi ha avuto l’onore e la fortuna di operare al fianco di questo religioso. Madre, scrittrice, poetessa e giornalista di Telediocesi Salerno, peritus di Scienze e Teologia della Comunicazione all’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Matteo di Salerno, annesso alla facoltà Teologica dell’Italia Meridionale San Tommaso D’Aquino, Patrizia de Mascellis è autrice di numerose pubblicazioni. Soprattutto, da cronista ha sempre affrontato con coraggio e con grande umanità le tante sfide della vita ed ha voluto ricordare, così, il suo caro direttore spirituale con cui ha condiviso, grandi battaglie “sociali” spesso vinte. Una su tutte, la sollecitudine verso l’istituzione della “Culla della vita” all’Ospedale di Salerno, ma solo grazie alla costanza di padre Candido divenuto concreta realtà. Si cambia pagina, giovedì 23 maggio, sempre alle 18, con “Dieci cuochi dentro. I ragazzi dell’Icatt di Eboli” dalla fervida creatività di Maria Giovanna Santucci, il libro che fiorisce da un progetto di “Penne Righe e Calama(r)i” è nella collana di “La cucina annusata” ed è composto di 53 ricette, illustrate da dieci giovani detenuti. Un gustoso ricettario intriso di sapori, profumi e aromi indimenticabili. Soprattutto, una storia di recupero sociale, inclusione e resilienza. Così come gli ingredienti di una ricetta escono dal nucleo originale diventare altro, quello a cui si è pensato è un percorso che nella trasformazione trova il suo senso. La premessa è a cura di Paolo Pastena, direttore dell’Icatt di Eboli. I contributi fotografici sono di Luisa D’Andria, Angelo Visconti e Maria Giovanna Santucci. Per l’occasione si è anche creato un canale su YouTube dal nome il “Il gusto di ascoltare” dove è possibile trovare l’audio lettura del libro a cura di Antonio Monizzi. Inseriti anche dei video in Lingua dei Segni, grazie al contributo di Alessandra Capuano, interprete LIS. Giornalista enogastronomica, Maria Giovanna Santucci scrive di cibo e benessere, organizza eventi tematici dedicati al lifestyle e cura alcuni format letterari per raccontare come il cibo sia un ingrediente essenziale non solo di una buona alimentazione, ma anche di una sana dieta intellettuale. Come di consueto, in dialogo con le autrici ci sarà il giornalista Alfonso Sarno, accompagnato da Luciana Mauro, eccezionalmente al secondo incontro. Ingresso libero.