I comuni italiani potranno assumere assistenti sociali

Tutti i comuni italiani potranno assumere assistenti sociali, a tempo indeterminato, per raggiungere la soglia di uno per 6500 abitanti e tendere a uno ogni 4000 entro il 2026, attingendo al Fondo di Solidarietà Comunale garantito dallo Stato. Il M5s commenta per voce delle senatrici Nunzia Catalfo, Grazia D’Angelo e Antonella Campagna, firmatarie dell’emendamento approvato in nottata, il risultato. “Con il via libera della commissione Bilancio al nostro emendamento, il M5S ha ottenuto un altro straordinario risultato a tutela delle fasce più fragili delle popolazione e assicurare servizi sociali adeguati da Nord a Sud: dal prossimo anno, infatti, e fino al 2026, ogni Comune italiano potrà assumere un assistente sociale ogni 6.500 abitanti. Grazie alla nostra proposta, che rimuove vincoli alle assunzioni, gli enti locali potranno procedere al potenziamento di fatto degli organici per assicurare servizi sociali adeguati ai propri cittadini. Siamo soddisfatte per il risultato ottenuto, che, tra le altre cose, punta ad abbattere le disuguaglianze e ad assicurare eguali servizi territoriali a tutti i cittadini”.

“Grazie alla ministra Carfagna e al ministero per il Sud e la Coesione Territoriale che ha condotto la battaglia insieme al ministero del Lavoro e delle politiche Sociali che ha dato contributo e sostegno”, sottolinea il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali Gianmario Gazzi. “Grazie a tutti i gruppi parlamentari che si sono fatti interpreti dell’unità del Paese e dell’obbligo di assicurare a ogni italiano, che sia nato nel Meridione, in uno sperduto paesino di montagna o in una città virtuosa, la possibilità di accedere agli stessi diritti”. “Abbiamo lavorato incessantemente, fin dall’approvazione della Legge di Bilancio 2021, – conclude – perché il passo avanti fatto lo scorso anno non si arenasse davanti a ostacoli che non avrebbero mai permesso l’aumento delle assunzioni e il raggiungimento del LEP in aree lontanissime dalla soglia indicata- ha concluso- ora nessuno ha più alibi: la deroga per dare servizi stabili a chi ne ha bisogno è garantita dallo Stato, vigileremo”. (DIRE/Rs)

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