Art House: a Eboli un presidio “artistico” della legalità. Un bene confiscato diviene un laboratorio d’arte. Accade a Eboli, in località Corno d’Oro, nel cuore della Piana del Sele.
L’arte diventa impegno civile, è questa la risposta “rivoluzionaria” di Art house alle organizzazioni mafiose che ieri hanno infangato e umiliato quei luoghi: ce li riprendiamo e in più li popoliamo di artisti, di animi sensibili, capaci di fare dell’arte un impegno civile, di farne lo strumento privilegiato attraverso cui promuovere valori di rispetto, legalità e giustizia.
Quando le parole da sole non bastano, a volte vuote e retoriche, l’arte può e deve raccogliere la sfida di arrivare dritta al cuore, di muovere le corde dell’anima affinché certi valori diventino un comune sentire, e facciano radici solide in questa terra piena di sole.
Art house è la risposta all’assenza di spazi fisici di creazione artistica, è una sfida rivolta ai giovani artisti campani di fronte agli sconvolgimenti e all’inquietudine della nostra epoca, che rischia di fare smarrire certi ideali civili e sociali. Il progetto è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale – e vede il coinvolgimento di diverse realtà: l’associazione L.E.G.A.L.I.T.A. Onlus, affiancata da Comune di Eboli, Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili dell’Università di Salerno, e associazione Musicalmente. Giovani e meno giovani, professionisti ed istituzioni, insieme per costruire una casa dell’arte per valorizzare la creatività di tanti giovani che troppo spesso non trovano i canali giusti per farsi conoscere, per confrontarsi, per contaminare la propria arte con quanto di bello si cela, a volte anche inaspettatamente, in ogni angolo del territorio.
Il cuore del progetto consiste nella creazione di un’impresa sociale di produzione delle opere artistiche realizzate nel laboratorio d’arte, distribuite attraverso vendita diretta in sede e online, adoperando una rete di distribuzione creata attraverso le successive fasi del progetto. È un’opportunità Art House, l’opportunità, anche, di trovare una strada professionale, di creare occasioni, unendo gli affini, chiamando alle arti, scoprendosi reciprocamente.
Il progetto vuole anche lasciare qualcosa di concreto alla città, che resista nel tempo, ed è per questo che alcune opere, attentamente selezionate, saranno restituite a Eboli attraverso pubbliche installazioni, che staranno lì, nel tessuto urbano, in una piazza, un vicolo, una strada, simbolicamente a ricordarci il messaggio di cui è portatore Art House. L’arte invade la città, e lo fa diffondendo un messaggio di legalità, di contrasto alle organizzazioni mafiose, di rispetto alla Costituzione.
Il progetto è nel vivo, sono stati selezionati – attraverso bando pubblico – cinquanta artisti campani tra pittori, scultori, fotografi, grafici, video maker, musicisti e scrittori creativi che sono i protagonisti di Art House.
Insieme hanno avviato un percorso formativo sui temi della legalità di stimolo a una creazione artistica eticamente impegnata, durante la pausa estiva hanno portato l’arte e la bellezza sulle spiagge del litorale nell’ambito dell’iniziativa Spiagge d’artista e lo scorso 17 settembre hanno messo per la prima volta piede nel bene confiscato, in occasione della sua inaugurazione.
L’etica libera la bellezza e insieme al giornalista anticamorra Sandro Ruotolo è stata ridata libertà, attraverso l’arte e l’estetica, ad uno spazio di cui si era appropriato in modo illecito dalla criminalità organizzata. La sede di Art House è stata ridonata alla collettività quale laboratorio di idee che nascono lontano dall’illegalità per sostenere le produzioni artistiche giovanili e inserirle sul mercato.
È stato compiuto un altro passo avanti. Gli artisti ora sono impegnati nella seconda sessione di formazione dedicata a masterclass settoriali per ogni disciplina artistica e a Volterra è stato siglato un gemellaggio con il locale Liceo Artistico in occasione dell’inaugurazione dell’aula magna al “sindaco gentile”, l’avvocato Marcello Torre.