di Giovanni Moccia
La Giornata della Terra (in inglese Earth Day) nasce per celebrare l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra per volontà delle Nazioni Unite.
La celebrazione vuole coinvolgere più nazioni possibili e oggi ne prendono parte 193 paesi. La Giornata della Terra nacque nel 1962 dal libro manifesto ambientalista Primavera silenziosa, della biologa statunitense Rachel Carson; in seguito, nel 1969, in una conferenza dell’UNESCO a San Francisco, l’attivista per la pace John McConnell propose una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace, per prima essere celebrata il 21 marzo 1970, il primo giorno di primavera nell’emisfero settentrionale. Questa giornata di equilibrio della natura è stata poi sancita in una proclamazione scritta da McConnell e firmata dal Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant.
Nata, dunque, il 4 ottobre 1969 come movimento universitario per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili (carbone, petrolio, gas naturali).
Numerose comunità celebrano la Settimana della Terra, un’intera settimana di attività incentrate sulle problematiche ambientali.
Con gli anni, la Giornata della Terra è divenuta un’occasione di confronto tra i leader mondiali affinché vengano adottate strategie comuni e misure concrete per una drastica riduzione delle emissioni dei gas serra.
Ma tutto ciò alla fine è efficace?
Permettetemi di essere un poco scettico alla luce dei risultati fallimentari conseguiti con i vari accordi internazionali, vedi gli ultimi due: Accordi di Parigi e Protocollo di Kyoto.
Una qualche speranza la si ripone in Agenda 2030 ma il 2030 è oramai dietro l’angolo e i vari stop and go legati a Covid, conflitti ed egoismi tra nazioni lasciano più di una perplessità sul pieno successo anche di questa bellissima iniziativa.
Una cosa è certa la sostenibilità, in particolare quella ambientale, è l’unica opzione possibile ma dobbiamo crederci tutti. Ognuno, pubblico e privato, organizzazioni, imprese e singoli cittadini, deve fare la sua parte, altrimenti tutte le varie giornate del…diventano solo inutili scatole vuote pregne di troppo bla bla e pochi fatti concreti.