Il Centro Antiviolenza Aretusa, gestito dall’Associazione Differenza Donna APS e finanziato dal Consorzio Sociale Vallo di Diano Tanagro Alburni Ambito S10, “apre” le porte al nostro magazine per fare un bilancio delle attività svolte dal 2016 ad oggi.
I dati sono allarmanti: finora 450 donne si sono rivolte al servizio per chiedere aiuto. Ma la violenza maschile è un fenomeno quasi del tutto sommerso. Le donne che denunciano e che hanno il coraggio di dare voce alle violenze subite sono poche, troppo poche rispetto al numero di donne che subisce violenza come riportato dai dati Istat che rilevano come soltanto il 15% delle donne si è rivolto alle forze dell’ordine.
Grazie all’impegno delle operatrici del Centro Antiviolenza Aretusa, però, qualcosa sta cambiando. A seguito del femminicidio del 2018, infatti, sono stati sventati più casi di femminicidio, grazie al lavoro congiunto e di rete del Centro antiviolenza Aretusa e del pronto intervento dei militari del Nucleo operativo e Radiomobile dei Carabinieri.
“Il lavoro di rete consente alle donne di sentirsi protette e di chiedere aiuto per uscire dalla violenza”, spiega la responsabile del Centro Antiviolenza Aretusa, Caterina Pafundi.