E’ stato inaugurato a Scampia, alla presenza di Dori Ghezzi, il murale dedicato a Fabrizio De André dipinto da Jorit con Trisha Palma, street artist del quartiere delle Vele. L’opera si trova su una palazzina di 5 piani in Via Labriola e la sua realizzazione è stata promossa dal Comune di Napoli nell’ambito del Maggio dei Monumenti. “Con l’edizione 2022 abbiamo rinnovato la storica missione del Maggio dei Monumenti affiancando la creazione di nuove opere d’arte pubblica alla valorizzazione dello straordinario patrimonio monumentale esistente – ha dichiarato il Sindaco Manfredi – Il murale di Jorit a Scampia e l’installazione di Zevs a Ponticelli testimoniano la nostra attenzione per le periferie e danno forma alla nostra visione di una città policentrica, che trova nell’arte lo strumento per ribadire la sua vocazione internazionale ed estendere a tutto il territorio la sua offerta culturale e turistica”. “Ho scelto di rendere omaggio a Fabrizio De Andrè perché ho sempre ammirato il suo essere un personaggio controcorrente – ha dichiarato Jorit – un artista che non ha mai avuto paura di prendere posizione e di schierarsi al fianco degli ultimi, per sostenerne le ragioni e la voglia di giustizia. Ricordarlo con un murale è stato come dare un volto alla bellezza della sua musica, farlo a Scampia ha significato arricchire il quartiere di un nuovo spazio artistico, andando oltre la narrativa che negli ultimi anni lo ha raccontato solo come luogo di degrado e violenza. Anche per questo mi sono avvalso della collaborazione di Trisha Palma, una painter di talento che vive a due passi da via Labriola e rappresenta i tanti giovani della periferia che hanno deciso di vivere d’arte. Lei ha utilizzato pittura acrilica, io bombolette spray MTN 94: il risultato è un murale alto 5 piani, che spero stimoli le persone ad approfondire la conoscenza di Fabrizio De Andrè e a superare gli stereotipi che ingabbiano Scampia”. “Non è la prima volta che vengo nel quartiere napoletano di Scampia, sono stata qui per inaugurare l’auditorium – ha ricordato Dori Ghezzi, vedova di Fabrizio De André – E’ l’esempio di un quartiere popolato dalla gente che Fabrizio ha amato e ha sempre cantato e se è riuscito a esprimersi in un certo modo lo deve alle persone che vivono qui, dalle quali ha attinto tantissimo”