Valorizzare la diversità e il protagonismo dei figli di chi ha lasciato il proprio paese alla ricerca di condizioni di vita migliori; Mettere in piedi sportelli di ascolto e sostegno per i soggetti presenti nella Piana del Sele; Organizzare laboratori creativi per bambini e adolescenti con background migratorio; Analizzare lo stato dell’arte del territorio preso in esame tramite ricerca qualitativa e quantitativa: fornire alle istituzioni le giuste informazioni per risolvere annosi problemi sociali ed economici (con focus principale i figli dei migranti). Sono queste alcuni degli obiettivi prefissati dai promotori del “Progetto Oni Campania 2022/23” (Oni è finanziato dalla Regione Campania, è impostato a partire dai valori dell’interculturalismo e da una prospettiva nuova dalla quale scorgere il fenomeno delle migrazioni. Ha come punto di partenza un osservatorio privilegiato avente come focus le nuove italianità). Il progetto, avente come capofila “Frontiera Sud” in collaborazione con “Operatori di pace Odv”, partirà ufficialmente nel mese di aprile 2022 e vedrà il termine delle attività nel mese di Febbraio 2023.
Sono tre i pilastri sui quali poggia l’insieme delle attività interne al progetto: un’intensa attività di ricerca (esplorativa, qualitativa, quantitativa, quali-quantitativa) allo scopo non solo di restituire una fotografia della realtà indagata, ma al contempo indicare agli enti pubblici e privati le azioni da intraprendere al fine di fornire servizi quanto più efficienti ed efficaci possibile; corso di arabo creativo, doposcuola popolare e attività ricreativo-culturali aventi come target di riferimento i bambini e gli adolescenti con background migratorio presenti nel territorio della Piana del Sele e allo scopo di creare percorsi di inserimento, autonomia e cosapevolezza; uno sportello di facilitazione per diffondere informazioni sui servizi e sussidi offerti ai minori e alle loro famiglie dalle pubbliche amministrazioni, favorire l’avvio di un percorso di inclusione, accompagnare gli utenti alla risoluzione delle pratiche e reindirizzare verso altri servizi in caso di richieste di altra natura.
“La Piana del Sele, in linea con la sua conformazione geografiche e le scelte politiche statali e locali, è diventata sempre di più terra di frontiera – così esordisce Chiara Iannaccone di “Frontiera Sud Aps” – La ghettizzazione, lo sfruttamento all’interno della filiera agricola, la mancanza di servizi e informazioni per l’accesso a questi sono alcuni dei fenomeni che sono venuti a crearsi”.
“Questo progetto – dichiara la presidentessa di “Frontiera Sud Aps” – è un’occasione più unica che rara. Proveremo tramite la ricerca e il lavoro sul campo a dare un quadro completo della situazione dei migranti nella piana del Sele e denunciare ciò che di ingiusto c’è oltre a ridare forza ai valori dell’interculturalismo e della giustizia sociale”.
“Uno degli obiettivi – dichiara Sergio Damiani di “Operatori di pace ODV” – è creare una forte sinergia tra gli enti del terzo settore, i volontari e i singoli cittadini allo scopo di valorizzare a diversità sul territorio e il protagonismo dei soggetti con background migratorio.
” Il lavoro che stiamo tentando di fare con il progetto approvato dalla Regione Campania – prosegue il presidente di “Operatori di pace ODV” – è quello di creare nuove sinergie che provengano direttamente dagli utenti coinvolti, creando dei canali che favoriscano la “condivisione” sul loro territorio di appartenenza. L’ associazione è impegnata da anni nella costruzione di laboratori esperienziali che permettino agli stranieri, grazie i loro racconti di Vita passata, l’integrazione con i propri coetanei e non solo. Con questo progetto proporremo numerose attività che avranno lo scopo di portare fuori la bellezza di ogni singolo partecipante, provando cosi a cambiare ciò che è ancora ignoto grazie al sostegno di tutti.
“La bellezza salverà il mondo e circondandosi del bello potremmo distruggere quello che sono gli stereotipi costruiti dell’indifferenza umana. Siamo in momento storico dove ognuno di noi – conclude il Presidente dell’Associazione Operatori di Pace ODV – ha il dovere di mettersi in gioco per far sì che qualcosa “possa cambiare”.