Napoli, al via il progetto per l’inclusione “LIScuola”

Facilitare l’inclusione scolastica attraverso lo scambio reciproco e la valorizzazione della diversità. Questo l’obiettivo del progetto “LIScuola”, organizzato da Umberto Aversano, presidente dell’Associazione “Noi vittime del consumo”, particolarmente attiva nel territorio della Municipalità 9, e dal 72° Circolo “Palasciano” di Pianura. Un’iniziativa, secondo la presidente Chiara Guida, particolarmente innovativa, che può costituire un modello per altre scuole. Insegnare la LIS a scuola ai bambini non sordi ha favorito l’inclusione scolastica e la lotta a diverse forme di discriminazione come il bullismo e il cyberbullismo, ha spiegato Umberto Aversano, figlio di sordi, da anni impegnato in progetti di sensibilizzazione sull’argomento. Tutti possono imparare la LIS, sia i bambini “semplici” che quelli con disabilità anche gravi. Al progetto, portato avanti con le quinte elementari della scuola di Pianura, infatti, hanno partecipato tutti gli allievi, e tutti hanno appreso le parole della lingua dei segni e un nuovo modo di comunicare. L’auspicio è che l’uso della LIS possa diffondersi sempre di più, in ogni settore della società, per facilitare l’abbattimento delle barriere tra le persone. Per questo, bisognerebbe replicare l’esperienza di “LIScuola” anche in altri istituti scolastici. Si tratta di un progetto approvato dal collegio docenti e dal consiglio d’istituto, svolto durante l’orario curricolare e a titolo gratuito da Umberto Aversano, ha precisato la dirigente scolastica del 72° Circolo “Palasciano”, Maria Luisa Salvia. Le attività si sono svolte a cavallo della pandemia prevalentemente a distanza, e nonostante difficoltà tecniche per alunni e educatori, sono state realizzate nell’ambito di due principi fondativi dell’identità della scuola come descritta nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa: “comunicare” e “rispettare”. “Comunicare” perché i bambini hanno imparato un nuovo modo di esprimersi e di interagire con gli altri; “rispettare” perché attraverso l’insegnamento della LIS, i bambini hanno compreso come valorizzare le diversità, adottando un atteggiamento inclusivo. In questo modo, è stato possibile favorire il successo formativo di tutti, senza lasciare indietro nessuno. La speranza, ora, è che l’esperienza del “Palasciano” possa fare da apripista per altre scuole, soprattutto nei quartieri considerati più difficili. La scuola, ha concluso Maria Luisa Salvia, conta di dar vita ad altre iniziative per affrontare ulteriori problemi, come quello della palestra, chiusa da oltre un anno a causa di infiltrazioni che ne impediscono l’utilizzo: per ristrutturarla si era pensato perfino di chiedere il sostegno al cantante Fedez per la produzione di un video musical con la LIS, per raccogliere i fondi necessari. Alfonso Merolla (Davvero – Sostenibilità & Diritti) ha espresso grande sostegno nei confronti dell’iniziativa e ha auspicato che, in considerazione delle precarie condizioni finanziarie del Comune, possano essere trovati gli sponsor necessari al sostegno e alla diffusione di questo tipo di attività. In chiusura, la presidente Guida ha lanciato un appello a quanti conoscono la Lingua dei Segni Italiana per diffondere il progetto “LIScuola” in tutti i quartieri della città e ha annunciato una nuova riunione della commissione sui problemi strutturali del 72° Circolo “Palasciano”, con la partecipazione dei tecnici della Municipalità e dell’assessorato competente.

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