L’incontro con le nostre imprenditrici straniere in Italia continua con un’altra conoscenza importante e imprenditrice di successo. Lei è Hayat, di origine marocchina. Arrivata in Italia oltre 30 anni fa, si stabilisce prima a Genova e, poi, definitivamente, a Parma, dove ha lavorato nella pasticceria del castello Reale.
Oggi, Hayat lavora nel mondo della ristorazione e della pasticceria. Dirige e coordina tra i 6 e i 18 dipendenti del ristorante e del bar di un circolo privato, il Castellazzo, situato in una magica location immersa in una sterminata area verde nei pressi della prima periferia di Parma, luogo di attività sportive, come la scuola di equitazione, di tennis, con palestre e piscine, nonché rilevante sito archeologico.
Facendo un virtuale salto indietro nel tempo di migliaia di anni, questo terreno era bagnato dal torrente Parma. Nel 183 a.c. tutta la zona fu bonificata dai coloni romani che, sicuramente, edificarono una città, di cui sono rimaste solamente le mura di cinta e tracce di una villa signorile, come testimoniano i reperti rinvenuti durante uno scavo.
Hayat, ha 4 figli maschi ed è sposata con un dirigente di una fabbrica del territorio.
Dopo aver lavorato per 20 anni in un’altra azienda di ristorazione, decide di affrontare una nuova sfida e, da sei anni, dirige il Circolo Il Castellazzo.
Come per tutte le altre imprenditrici che abbiamo incontrato, anche lei ci racconta di quanto questa pandemia abbia stravolto tutto e tutti.
“E’ stato un inferno. Rimanere a casa ci ha cambiato il modo di pensare e di vedere le cose in modo assolutamente diverso, anche se abbiamo cercato di affrontare la situazione nel migliore dei modi.
Poi, finalmente la“libertà”. Siamo tornati al lavoro, abbiamo riaperto il bar e il ristorante, ma la situazione è sempre molto difficile, purtroppo, perché la maggior parte del nostro lavoro è data da cerimonie, feste, matrimoni ed eventi importanti in ambito sportivo. La nostra cucina spazia da quella locale parmigiana a quella giapponese e non può mancare la cucina marocchina.
L’incertezza di quello che potrà accadere pesa pesantemente sulla nostra attività, come credo sia per tantissime altre attività produttive.
Nonostante tutto, dobbiamo ricordare sempre che la vita è un dono, da vivere al meglio possibile e, anche se tutti siamo chiamati a fare grandi sacrifici per noi stessi e per le nostre famiglie, abbiamo il privilegio di vivere in libertà. E, questa, per me, ma credo per tutti, è la cosa più importante”.