Fino al 13 gennaio 2021 al Museo e Real Bosco di Capodimonte (Napoli) sono in scena gli ultimi quarant’anni di sperimentazioni dell’architetto e ingegnere spagnolo Santiago Calatrava. La personale, dal titolo Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli rende omaggio a una città che gli è cara. La moglie Robertina ha curato l’esposizione insieme a Sylvain Bellenger, direttore del Museo, tratteggiando questa figura poliedrica di artista per il quale l’architettura rappresenta la summa di tutte le arti.
Le 400 opere in mostra (disegni, dipinti, sculture e maquette) sono distribuite tra il secondo piano del Museo e l’edificio del Cellaio nel Real Bosco, dove i Borbone conservavano le derrate alimentari e oggi vengono ospitati eventi. Grazie alle sue pareti bianche l’edificio è capace di mettere in risalto le oltre 50 ceramiche create dall’architetto, testimonianza della sua formazione innanzitutto artistica: i primi esperimenti in questo campo risalgono agli anni trascorsi in Italia nella manifattura Flavia di Montelupo Fiorentino, dopo essere rimasto affascinato dalle luminose cupole ceramiche della costiera amalfitana. Solo in seguito arriverà a realizzare queste opere portando la sua esperienza a Manises (Valencia, sua città natale), la cui produzione è famosa in tutto il mondo e risale al Medioevo.
Nelle sale del Museo vero e proprio, invece, si è accolti dalle maquette delle sue architetture più importanti (illuminate anche da iGuzzini): dalla stazione francese di Lyon-Saint-Exupéry (1989-1994) all’acclamata espansione del Milwaukee Art Museum (MAM) in Wisconsin, fino all’Oculus del World Trade Center (New York), forte simbolo di rinascita della città dopo l’attentato alle torri gemelle grazie alle sue “ali di uccello”. Molto caro all’artista è infatti il tema della natura, spesso ispirazione del suo gesto compositivo e soggetto di dipinti e sculture, qui esposti insieme alle architetture.
Non mancano i ponti, realizzati in tutto il mondo, Italia inclusa (Venezia, Reggio Emilia e Cosenza). È previsto un evento prima della chiusura della mostra in cui Calatrava, insieme agli studenti dell’Istituto Caselli per ceramisti, userà il forno storico della Manifattura di Capodimonte per realizzare delle porcellane che arricchiranno la chiesa settecentesca di San Gennaro nel Real Bosco.
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