È il cinema che ha cambiato la società o la società ha cambiato il cinema? Probabilmente ci troviamo di fronte a una domanda che non troverà risposta, certamente parliamo di due dimensioni in continuo mutamento. Il cinema, da sempre, è stato una lente di ingrandimento sulla società. Ne ha analizzato i processi e le fenomenologie più varie. Ne ha colto gli aspetti più nascosti. Ha evidenziato il ruolo sociale di un individuo, le differenze di classe, i vissuti di una città, il rapporto fra povertà e ricchezza, tra Dio e l’uomo.
Come ogni mezzo di comunicazione di massa, il cinema – oltre ad essere stata la principale forma comunicativa fino agli anni ‘50 – ha segnato un cambiamento: quello della trasmissione attraverso le immagini.
A differenza di un testo scritto, l’immagine comunica istantaneamente qualcosa al destinatario che, a sua volta, interpreta. Basti pensare che i primi film erano muti, accompagnati solamente da didascalie per i dialoghi. Guardare un film è come specchiarsi: il cinema, sempre, ci dirà chi siamo
Allo stesso tempo, il cinema – spesso – ha avuto un ruolo subalterno rispetto alla società. La modernizzazione economica, culturale, politica e tecnologica che ha caratterizzato l’ultimo dopoguerra, mostrando inizialmente aspetti di benessere, subito dopo ha messo in luce tutti gli aspetti negativi della società dei consumi. Anche il cinema è stato irrimediabilmente colpito. E, di conseguenza, il suo ruolo è cambiato: si pensi a film con funzione educativa come La corazzata Potemkin (emblema del socialismo reale) o Roma città aperta (simbolo del Neorealismo). Ovviamente, se l’industria cinematografica non si fosse piegata alle logiche del mercato, probabilmente il cinema sarebbe scomparso.
Potrebbe risultare demodé pensare, nel 2016, al cinema di Fellini e Monicelli, di Totò e Mastroianni. La produzione cinematografica è ormai improntata alla domanda. Cosa vuole lo spettatore? Vuole guardare un film che non sia troppo impegnativo, vuole andare al cinema per distrar si, senza riflettere troppo. Ma ha bisogno anche degli effetti speciali e di trame scontate. Andare al cinema, per la massa, equivale a soddisfare un bisogno. Il film è diventato un oggetto da acquistare metodicamente, per non rimanere delusi. Ma, per fortuna, esiste ancora il cinema. Perché, oltre ad analizzare la società, e ad esserne legato a doppio filo, funge da vero e proprio specchio della collettività. Sì, guardare un film, il più delle volte, è come specchiarsi: il cinema, sempre, ci dirà anche chi siamo.